Vulci

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Vulci

Immerso nella campagna della Maremma laziale, a 13 km da Montalto di Castro, il Parco Archeologico Naturalistico di Vulci è di grande importanza per le testimonianze archeologiche e le bellezze naturalistiche, tra cui il lago del Pellicone.  Vulci fu una delle 12 città-stato etrusche, sede di Lucumonia. Il viaggio strepitoso che si offre al turista inizia con il castello dell’Abbadia ed il suo ponte.  Il ponte, un’altissima costruzione risalente all’epoca etrusca e ricostruita in epoca romana e poi medievale, getta arditamente le sue fondamenta tra le pareti trachitiche del Fiume Fiora, è costituito da tre archi dei quali quello centrale è alto quasi 30 m. L’Abbadia, un castello a pianta trapeziodale con conci di trachite nerastra, ospita all’interno il Museo archeologico pertinente agli oggetti provenienti dalle varie necropoli etrusche di Vulci. Nelle vetrine del percorso museale sono esposti reperti che vanno dalla cultura del Rinaldone fino all’epoca ellenistica.  Per quanto riguarda la città etrusca di Vulci, le prime indagini archeologiche risalgono agli anni’50 del secolo passato, ma è soprattutto dagli anni ’80 che le indagini sistematiche hanno permesso di percorsi archeologici che mettono bene in evidenza i numerosi monumenti venuti alla luce, tra cui un piccolo sacello, detto di Ercole, un’imponente domus aristocratica, un mitreo, un ponte fluviale (VI sec. A.C.) e soprattutto imponenti ed uniche opere di fortificazione realizzate nel corso del IV se. A.C.  come la Porta Ovest. Le necropoli distribuite intorno all’abitato fanno parte del Parco Archeologico-naturalistico tra cui la famosissima tomba François, e i due grossi tumuli detti della Cuccumella e della Cuccumelletta.




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