Civita di Bagnoregio

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Civita di Bagnoregio

E boom turistico… per i  giapponesi, Gatto NineNineNine (dei Cartoni animati di Ichigo Mashimaro – Nobue Itoh  in Giapponese: 伊藤 伸恵)  è l’eroe dei fumetti ambientati come location a … Civita di Bagnoregio). Forse la curiosità di vedere i luoghi dove il loro personaggio nazionale ambienta le sue avventure li porta a venire a visitare la Città che muore. Ma tanti altri, cinesi, americani e russi, sono tutti attratti forse dal paesaggio lunare che caratterizza Civita, un’ isola di tufo in mezzo ad un mare di argille frastagliate come lame. Per arrivare al Borgo medievale di Civita di Bagnoregio, isolato dal resto del mondo, bisogna conquistare la rupe tufacea percorrendo un ripido ponte in cemento, che agli occhi appare come un nastro sinuoso sospeso nell’aria. Giunti in cima, si entra attraverso la porta di Santa Maria, e percorrendo l’omonima strada si giunge alla piazza di San Donato.

La piazza è il centro nevralgico di arte, cultura, storia e folclore. Qui a giugno e a settembre si tiene la Tonna “un Palio”, reminiscenza di un’antica tradizione medievale, per la disputa della contrada più forte. Quasi un alter ego del Palio di Siena, con la semplice differenza che le contrade che si contendono per vincere il Palio lo fanno con i somarelli che girano in tondo nella piazza. Sulla stessa piazza si affaccia la chiesa di San Donato che conserva un Crocifisso ligneo del 1400 di Scuola Donatelliana, delle statue di cera dei Santi Ildebrando e Vittoria con tanto di reliquie.  Inoltre è visibile anche quello che era all’origine l’antico palazzo comunale, ora in parte adibito a negozi e in parte adibito a  Museo delle Frane e del Territorio. Qui nel museo, attraverso un percorso realizzato con pannelli, video e reperti fossili, è possibile conoscere la storia documentata della geologia dei calanchi, con particolare riguardo alla storia geologica della Civita, delle frane e dei terremoti (tremendo quello del 1695 che causò la separazione dello sperone tufaceo della Civita dal resto del crinale dell’attuale Bagnoregio).  Oltrepassata la piazza, si percorre la via che conduce all’estremità opposta del paese. Qui la visione lunare si apre completa ai nostri occhi. Il colore bianco delle argille plioceniche scavate e modellate dall’azione del vento e dalle piogge, incanta i nostri occhi con sagome e forme piramidali, slanciate verso l’alto: sono i Calanchi. Per ristorarsi dopo tanta fatica, vini formaggi, dolcetti (buonissime le ciambelle all’anice), sono a disposizione in alcune attività del centro storico.  Dopo esser tornati indietro nel tempo, persi tra vicoli, torri, angoli suggestivi e sapori di altri tempi,  per riprendere la via di casa si ritorna  a Bagnoregio. Seppur di più recente formazione urbanistica (XVIII sec.) anche la città nuova di Bagnoregio offre interessanti luoghi da visitare. Dopo il Parco della Rimembranza e la Piramide Garibaldina, sono degni di nota il Duomo di San Nicola con il  Reliquario (Braccio di San Bonaventura – il Doctor Seraphicus, vera gloria  di questa terra); la chiesa di Sant’ Agostino e il monumento di Cesare Aureli. Nel 2011 Civita Di Bagnoregio cominciava a cambiare il suo nome datogli dallo scrittore Bonaventura Tecchi  “la Città che muore” in “la Città che forse non muore più…”. Come risultato tangibile di un accordo tra il Comune di Bagnoregio e l’Università IUAV di Venezia e del conseguente progetto volto all’attivazione dello studio e la ricerca su temi riguardanti la conservazione del patrimonio architettonico, geologico e ambientale di Civita di Bagnoregio un passo importante è stato fatto: per bloccare lo sfranamento a valle dei pezzoni di tufo i geologi hanno realizzato profondi pozzi nei quali sono stati posizionati dei tiranti orizzontali con placche esterne alla roccia, poco visibili in modo da ridurre l’impatto ambientale. In questo modo è stata ancorata e consolidata la rupe, evitando per lo meno i crolli più immediati. Il lavoro di consolidamento è stato reso possibile grazie al sostegno del Ministero dell’ambiente e la Regione del Lazio, così come al contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’elaborazione delle migliori strategie di tutela, sviluppo, fruizione, valorizzazione del borgo medievale rientra in un progetto di ampio respiro che prevede l’organizzazione di importanti manifestazioni artistico-culturali.

Civita di Bagnoregio racchiude arte e storia negli edifici del suo borgo medievale che cambia il suo volto nell’arco di tutto l’anno a seconda delle stagioni, ognuna delle quali offre una buona occasione per visitare questo luogo, riflesso di un modo di vita di una volta.




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